Antonio Bertoli vive con sua moglie sulle colline di Guardistallo (Toscana); ha due figli, cinque gatti di vari colori e un fantastico bovaro del bernese di nome Lea. Dopo essersi laureato al DAMS di Bologna e averci anche insegnato (avanguardie storiche del ‘900), ha avuto una lunga esperienza in ambito teatrale e poetico, dirigendo il Teatro Studio di Scandicci (Firenze) dal 1984 al 1998, oltre che ilTeatro Puccini di Firenze, insieme a Sergio Staino,per le sue due prime stagioni (1990-91 e 1991-92). Nell’ambito di queste esperienze e in parallelo ad esse ha avuto modo di collaborare con diversi artisti e personalità del mondo dell’arte e della cultura (Fernando Arrabal, Roland Topor, Alejandro Jodorowsky, Antonio Tabucchi, Marco Parente, Jean Baudrillard, ecc.), elaborando nella pratica una concezione della creatività quale motore e scopo della presa di coscienza individuale e collettiva.
Nel 1996 fonda a Firenze City Lights Italia, libreria e casa editrice che si è occupata essenzialmente di poesia, in collaborazione con Lawrence Ferlinghetti, mito vivente della beat generation (City Lights di Firenze è stata l’unica altra sede al mondo, dopo quella di San Francisco). Da questa collaborazione e dai suoi fondamenti (la poesia e la creatività comestrumenti di conoscenza e liberazione) nasce l’incontro con ulteriori protagonisti della cultura contemporanea: Anne Waldman, Gregory Corso, John Giorno, Ed Sanders, Diane Di Prima, Jack Hirschman, W.Bourroughs, vale a dire con la migliore tradizione poetica e di controcultura americana. Con City Lights ha organizzato diversi festival e iniziative, tra le quali un pullman itinerante (Pull-man My Daisy) che ha attraversato l’Italia da Nord a Sud, fermandosi nelle piazze per una performance collettiva di circa due ore, cui hanno partecipato larga parte degli artisti sopra citati.
In parallelo a queste esperienze si è occupato da sempre dell’arte del Tarocco e in particolare di psicogenealogia (psicoanalisi transgenerazionale), vedendo in queste una differente ma integrata modalità di espressione e stimolo della creatività, nonché un mezzo di indagine e di liberazione dell’inconscio e delle sue pulsioni, strumenti di terapia da una parte e di espressione creativa dall’altra. Dopo Gurdjieff incrocia la psicoanalisi e lavora da circa 20 anni con Alejandro Jodorowsky, col quale continua a condividere un’amicizia e uno scambio intensi sui diversi ma paralleli campi dell’arte e della terapia. Esperto anche di nuova medicina, che ha fuso con la psicoanalisi transgenerazionale all’insegna di quella che ha chiamato “Psico-bio-genealogia”, tiene stages intensivi al riguardo sia in Italia che all’estero (Spagna, Francia, Belgio). Ha condotto inoltre un master triennale di Psico-bio-genealogia a Roma per l’IPOD (Istituto di Psicoplay a Orientamento Dinamico) e a Torino per il Centro Tomatis.