Psico Bio Genealogia

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La psico-bio-genealogia basata sugli archetipi del maschile e del femminile è l’approccio inventato da Antonio Bertoli al disagio e alla malattia, intesi come esito della relazione sistemica tra individuo, famiglia di provenienza, società di appartenenza, specie biologica e fondamenti antropologici. Questo approccio si basa sull’analisi della famiglia di provenienza della persona e prende in considerazione tre o quattro generazioni, nella convinzione che ogni sintomo e ogni biografia individuale siano una risposta alle alterazioni del maschile e del femminile archetipici (antropologici) da parte del modello genealogico che viene consegnato a ogni neonato (nuovo nato). Da questo punto di vista, i genitori – che rivestono un ruolo capitale in ciascun modello e approccio terapeutico – sono visti principalmente come i veicoli attivi di un conflitto che si è originato quanto meno nei nonni, ovvero nella relazione tra genitori e nonni.

La psico-bio-genealogia asserisce che per capire e poter aiutare una persona è necessario conoscere il tipo di relazione che è esistita fra i suoi genitori e i suoi nonni – e possibilmente tra i suoi nonni e i bisnonni – perché essa è l’esito della relazione che i suoi genitori hanno intrattenuto con i loro rispettivi genitori. Da questo punto di vista assumono particolare rilievo anche la posizione occupata da ciascun individuo nell’ambito della fratellanza di cui fa parte (primogenito, secondo, terzo, ecc.) e ciascuna singola traiettoria di vita: i traslochi, le relazioni con l’altro sesso, le interruzioni di gravidanza, la professione, il numero e il sesso dei figli, ecc. Le malattie e i sintomi biologici – al pari dei problemi psichici o psicologici – sono integrati come esiti dell’albero genealogico di provenienza, e quindi come vere e proprie soluzioni biologiche di conflitti psichici derivanti dalle relazioni transgenealogiche. Ogni sintomo è rapportato alla sua matrice embrionale e al relé cerebrale di riferimento, in base allo sviluppo dell’encefalo e ai conflitti filogenetici che ad essi (cervello e matrice embrionale) sono connessi. Si tratta di un’anamnesi che sostituisce integralmente l’indagine psicologica tout court e anche quella medica in senso stretto.

I sintomi sono espressioni di un conflitto programmante su cui corre la vita di una persona e sul quale si basano anche le singole manifestazioni individuali, dal disagio al malessere e alla malattia vera e propria. Questo assunto, unitamente all’analisi sistemica transgenerazionale della famiglia, accredita la possibilità di decodificare le tipologie relazionali in gioco fin dai bisnonni, e agevola di conseguenza la comprensione di quanto accade nel presente ed è accaduto in passato all’individuo.

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